(…) I cuccioli giocavano fra loro nelle zolle, giocavano a combattersi. Ringhiando, mostravano denti appuntiti pronti a mordere sul serio. Mi sorprese questo aspetto più crudele, distante dalle rotondità di quei musi che attirano carezze. Stetti a osservarli mentre Nicola, senza curarsi di loro, continuava a parlarmi del suo lavoro. […]
AMORE CANE-ESTRATTI
(…) Stavo quasi per crollare. Come se non bastasse, poi, al capogiro, si aggiunse pure un tremore freddo. Oscillò nella pelle come un’onda mettendomi una smania addosso, simile a quella di un bambino costretto a stare fermo per contenere le sue energie, quando, invece, queste hanno voglia di scorrere fluendo. […]
(…) Guardavo gli alberi da frutta piantati l’uno accanto all’altro, posti alla giusta distanza, quella che ti fa sentire un individuo fuori dalla folla. Quella che ti fa sentire un individuo. Senza folla.