Un’altra riga del cielo (poesia)
Non vivrò
tra la notte e le feste
e le stanze e le strade curve,
perdendomi a caso in solitudini
di angoli e divani
gettati nell’ombra dei sogni.
Non voglio l’inganno delle mani
e brevi, falsi sorrisi
che svuotano il senso di tutto.
Voglio fluire, piuttosto.
Sicuro, svettare
fino a sentire ossa e carne
come prigioni, tranelli
e ridere di ciò che pesa.
Voglio scoppiare, piuttosto.
In mille gocce
come il corpo del mare sbattuto
alla roccia dall’onda.
E poi essere vento, un soffio,
una scia nella luce:
un’altra riga del cielo.
(© Andrea Auletta)