Mura stonacate
accidiose di vecchi operai
iniziati in un grembo,
consumati in case dolenti
e le finestre accolgono i fumi
delle industrie
e i davanzali, mucillagine nera.
Mura impregnate
dal chiasso delle feste
del paese ricordano musiche di banda,
petardi scoppiati e visto secoli
e occhi e battesimi e funerali
e le orecchie conservano tutte le voci.
Sotto quelle mura, ora,
il silenzio dei morti ascolta
motori tuonanti e manca
lo sterco di vacca a indicare la scia
per la stalla e mani che tirano latte.
Ma fossi scavati da gocce pesanti
stuprano strade senza traguardi.